Far riflettere i ragazzi sull’importanza dell’acqua è difficile. Vediamo lo sconcerto negli occhi dei ragazzi quando si parla dell’acqua come un bene da difendere a spada tratta, per loro è scontato, degli alberi si preoccupano eccome perchè dalle insegnanti sono abituati fin da piccoli a pensare agli alberi, ma sull’acqua mai un momento di riflessione. Eppure, questo noi lo diciamo sempre, gli alberi si ripiantano…l’acqua no. Oggi ho letto questa storia bellissima e ho pensato che davvero andrebbe letta in classe per far propria l’idea di star godendo di un privilegio eccezionale: acqua potabile in abbondanza…leggiamola insieme
acqua e pane_1
Si chiamava Angela, la sua vita fu breve, la sua morte fu banale, ammesso che tale si possa definire un evento così definitivo come la morte, in qualsiasi modo si manifesti. Morì a dodici anni, prima che potesse assaporare la vita e prima ancora di poter fantasticare su di essa. La piansero i genitori, ma niente è paragonabile allo strazio di una madre. La piansero i fratelli e le sorelle, ciascuno secondo la propria sensibilità. Per i nipoti fu un tenue ricordo. Tutto quello che ne resta è in queste righe, ricordo di ricordi.
Mio nonno Checcarillo era il terzo di nove figli. Aveva una sorella maggiore che morì appena ragazzetta, di polmonite credo. Era andata a prendere l’acqua con la brocca alla Fontanella, alla Nunziata, e un acquazzone l’aveva sorpresa mentre risaliva sudata al paese per gli impervi sentieri il dislivello di cento metri. Si ammalò e morì in pochi giorni.
Il racconto di questa vicenda minima mi ha sempre impressionato, ne porto un ricordo indelebile. Morire a dodici anni per essere, banalmente, andata ad attingere acqua.
Ma attingere acqua non era per niente banale a quei tempi. Era faticoso tanto da poterne morire. Avevamo vissuto così da almeno mille anni, da quando esisteva il paese.
L’acqua benedetta arrivo il 13 giugno 1886 “dì fausto solenne”. Lo sappiamo dal marmo alla Fontana Grande. Opera della Società Italiana per le Condotte d’Acqua ecc.
Arrivò l’acqua alla Fontana Grande e gradualmente furono realizzate le numerose fontanelle nei punti principali del paese.
L’acqua divenne banale e la memoria dei sacrifici fatti si è persa. La Fontana Grande è oggi soprattutto un monumento, un bel monumento. Allora fu un miracolo.
Sennonché per milioni di persone tuttora avere acqua non è affatto scontato…
Un pensiero va alla piccola Angela e alla sua morte banale. Il Dio che muove il mondo e fa sgorgare l’acqua dalle aride rocce le conceda di attingere a migliore fonte.